
La Musica di Oggi non Esiste. O forse siamo noi che abbiamo smesso di Cercarla ⊵
La musica di oggi non esiste. O forse siamo noi che abbiamo smesso di cercarla? "Ogni epoca ha l'arte che si merita", scrive Massimo Gramellini nel suo ultimo caffè. Ed Elio (e le Storie Tese) rincara la dose: la musica di oggi non esiste.
E ai molti, immersi nella nostalgia di riff graffianti e testi che sapevano spaccare il mondo, queste affermazioni saranno sembrate un sacrosanto atto di giustizia.
Se la musica è espressione del tempo in cui nasce, allora questa epoca anestetizzata dall'autotune sembra davvero aver perso il suono della propria voce.

Eppure, a chi è cresciuto con le chitarre che urlavano, questa doppia sentenza suona più come una condanna che come una constatazione.
Perché guardarsi intorno e non trovare nulla che bruci di quella stessa fiamma fa venire il dubbio che la scintilla si sia spenta per sempre.
Ci siamo illusi che la musica fosse un'entità immutabile, un codice scolpito nella storia con gli assoli di Hendrix, le parole di De André, la rabbia del punk.
Poi ci siamo svegliati e abbiamo trovato un panorama sonoro che sembra svanire nel nulla, fatto di melodie impalpabili, ritornelli liquidi, ritmi che scorrono sullo sfondo di vite sempre più distratte.
Ma davvero la musica di oggi non esiste? O semplicemente non ci parla più nello stesso modo?
Forse è vero che nessuno sogna più di spaccare il mondo.
Forse perché il mondo è già spaccato di suo come dice Gramellini, e i ragazzi non cercano più inni di battaglia, ma rifugi emotivi.
Forse il suono del nostro tempo è proprio quello: frammentato, modulato, levigato fino a sembrare inconsistente.
Eppure, dietro a quel velo digitale, c'è sempre lo stesso bisogno di esprimersi, di esistere, di non sprofondare nella disperazione e trasformarsi in un 'autotune emotivo'.
Se la musica è lo specchio di un'epoca, viene da chiedersi se siamo noi a non riconoscerci più nel riflesso, o se abbiamo semplicemente distolto lo sguardo.
Perché la vera domanda non è se la musica sia ancora viva.
La vera domanda è: cosa abbiamo fatto noi per mantenerla viva nelle nostre vite?
È il fatto che abbiamo smesso di ascoltarla davvero.
Abbiamo smesso di cercarla veramente come una compagna, ma solo come un riempitivo. Qualcosa da tenere in sottofondo mentre facciamo altro, un effetto ambientale che accompagna la nostra distrazione.
Abbiamo smesso di chiederle qualcosa, di interrogarla, di metterci in gioco nel dialogo che ogni suono apre.
E così, senza accorgercene, abbiamo lasciato che fosse la musica ad adattarsi a noi, alla nostra velocità, ai nostri tempi compressi, alle nostre soglie di attenzione ridotte.
Ci aspettiamo che sia lei a trovarci, a parlarci con le parole che vogliamo sentire, con le melodie che conosciamo già.
Ma la musica non funziona così. Non è mai stata qualcosa da consumare passivamente.
Forse il punto non è se la musica di oggi esista o meno. Forse è semplicemente altrove. E siamo noi che abbiamo smesso di cercarla. E soprattutto di desiderarla.

Perché desiderare, come dice Sibaldi, significa "accorgersi che nel nostro cuore c'è qualcosa di più, di quel che le stelle ci stanno concedendo".(per il momento).
Non è prendere ciò che c'è, come in un supermercato, ma tendere verso qualcosa che ancora non vediamo.
Ma forse non sappiamo più nemmeno desiderare!
Ci fermiamo alle musiche da reel, a quello che i media, la TV, Sanremo, X Factor, The Voice, i vari Cornetto Music Awards ci offrono, senza più andare – per pigrizia da scroll – a cercare, a scavare, a curiosare tra i tanti artisti che fanno musica, che sperimentano, che provano ancora forse...non a spaccare, ma almeno scalfire il mondo.
Chi cerca, troverà. Ma serve uno sforzicino.
Perché la buona musica, come le cose che contano davvero, non ti vengono incontro… ma aspettano che tu abbia voglia di andarle a cercare.
Buona ricerca
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Simone Rizzardi
Founder Musicoterapiaviva.it
Musicoterapista, Operatore e Consulente nel Benessere del suono.
Esperto di applicazioni della musica in contesti Clinici e di Crescita personale. Musicista
e appassionato della Valorizzazione dei Talenti delle persone - Scopri chi è Simone