MUSICOTERAPIA: Indagare la RELAZIONE Terapeutica attraverso le NEUROSCIENZE SOCIALI con l'EEG-hyperscanning ⊵
Il 25 settembre '24 in occasione della formazione professionale continua grazie all'Aim (Associazione Italiana professionisti della MUSICOTERAPIA) si è svolto un incontro online dal titolo:
'MUSICOTERAPIA approcci di RICERCA e NEUROSCIENZE sociali: come indagare sintonizzazioni ed esperienze intersoggettive nella MUSICOTERAPIA'
tenuto dal Professor Jörg Fachner, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente ad Aprile alla LUCA School of Arts, (Belgio) in occasione della conferenza internazionale sull'improvvisazione Sonora Musicoterapica.
✪ L'incontro è stato altamente interessante e ricco di contenuti. Ho pensato di riallineare i miei appunti, andarmi a vedere le ricerche correlate a questi temi (trovi rifermenti in FONDO alla pagina)
e creare un Articolo del blog MUSICOTERAPIAViva per cercare di approfondire i principali concetti trattati e renderli utili alla pratica musicoterapica.
Il Prof. Fachner è Co-Director del Cambridge Institute for Music Therapy Research e Professor of Music, Health and the Brain. Esperto in MUSICOTERAPIA, è specializzato nelle questioni traslazionali della RICERCA interdisciplinare tra medicina, scienze umanistiche e MUSICALI, e offre research supervision su questi temi.
Nella MUSICOTERAPIA, la creazione di una CONNESSIONE emotiva e relazionale tra PAZIENTE e TERAPISTA è fondamentale. Gli aspetti MUSICALI come la sincronia ritmica, l'improvvisazione e l'imitazione svolgono un ruolo cruciale nel facilitare l'interazione terapeutica e nel generare momenti significativi, detti "Momenti di Interesse" (MOI).
Questi momenti, caratterizzati da una profonda sincronia MUSICALE e relazionale, sono essenziali per il progresso terapeutico.
In questo contesto, l'EEG-hyperscanning offre una finestra per comprendere meglio come tali connessioni influenzino le dinamiche cerebrali.
✪ Questi aspetti hanno a che fare con le NEUROSCIENZE?
Sì, questi aspetti hanno strettamente a che fare con le NEUROSCIENZE. In particolare, la capacità di sincronizzarsi MUSICAlmente e relazionalmente durante la MUSICOTERAPIA coinvolge meccanismi cerebrali complessi legati alla percezione, alla coordinazione motoria e all'empatia.
L'EEG-hyperscanning, utilizzato negli studi musicoterapici, mostra come i cervelli di pazienti e terapisti si sincronizzano durante momenti significativi,
i MOI (moments of interest) , evidenziando che l'interazione MUSICALE non è solo un fenomeno emozionale, ma anche neurologico.
La SINCRONIZZAZIONE cerebrale rilevata durante questi momenti rivela un'attivazione coordinata di specifiche aree del CERVELLO, legate all'ascolto, alla risposta motoria e all'interazione sociale.
Questo implica che, oltre all'elemento artistico e relazionale, la MUSICOTERAPIA promuove anche un dialogo neurologico tra PAZIENTE e TERAPISTA, stimolando il CERVELLO in modi che favoriscono il benessere cognitivo e affettivo.
In sintesi, le NEUROSCIENZE aiutano a spiegare come la MUSICA agisca come veicolo per il cambiamento terapeutico, non solo facilitando la comunicazione emotiva, ma anche stimolando la connettività cerebrale e migliorando il funzionamento neuronale complessivo.
Introduzione
all'Hyperscanning
L'hyperscanning è una tecnologia che consente la registrazione simultanea dell'attività cerebrale di più persone attraverso strumenti come l'elettroencefalogramma (EEG).
Questa tecnologia è particolarmente utile nello studio delle interazioni sociali e nella RICERCA clinica, poiché permette di osservare la SINCRONIZZAZIONE neuronale tra due o più individui impegnati in una stessa attività, come la MUSICOTERAPIA. L'EEG-hyperscanning registra l'attività cerebrale con alta precisione temporale, consentendo di monitorare come le onde cerebrali di pazienti e terapisti si sincronizzano durante sessioni terapeutiche.
In particolare, l'hyperscanning è utilizzato per investigare le dinamiche interpersonali e affettive all'interno delle sessioni di MUSICOTERAPIA, dove il momento presente e l'interazione istantanea tra il PAZIENTE e il TERAPISTA sono essenziali.
Attraverso questa tecnologia, i RICERCATORI possono identificare momenti di maggiore CONNESSIONE emotiva e SINCRONIZZAZIONE cerebrale, che vengono definiti "Momenti di Interesse" (MOI). Questi momenti risultano cruciali per comprendere i meccanismi sottostanti il successo della MUSICOTERAPIA.
Tematiche principali
L'analisi dei due studi
(vedi link in fondo alla Pagina) presentati nei documenti evidenzia diverse tematiche chiave riguardanti l'uso
dell'hyperscanning nella MUSICOTERAPIA:
✪ 1. SINCRONIZZAZIONE cerebrale e MUSICALE: Uno degli aspetti più rilevanti emersi è la capacità dell'hyperscanning di rilevare la SINCRONIZZAZIONE delle onde cerebrali tra il PAZIENTE e il TERAPISTA, soprattutto durante i momenti di interazione MUSICALE.
Questa SINCRONIZZAZIONE è associata a una CONNESSIONE emotiva e relazionale tra i partecipanti, particolarmente evidente durante l'improvvisazione MUSICALE. Durante questi momenti, i dati EEG mostrano una forte coerenza tra i cervelli, indicando una condivisione di ritmi e affetti.
✪ 2. Improvvisazione MUSICALE come veicolo terapeutico: L'improvvisazione è una componente chiave della MUSICOTERAPIA, poiché permette ai pazienti di esprimersi liberamente attraverso la MUSICA, senza la necessità di formazione MUSICALE pregressa.
Questa libertà facilita l'esplorazione e la comunicazione non verbale, soprattutto per i pazienti con disabilità cognitive o verbali, come quelli affetti da demenza o disturbi dello spettro autistico.
✪ 3. Momenti di Interesse (MOI) e Momenti di Non Interesse (MONI): I MOI rappresentano i momenti della sessione in cui si osserva una maggiore CONNESSIONE terapeutica tra PAZIENTE e TERAPISTA, non solo a livello MUSICALE ma anche cerebrale. I MONI, al contrario, rappresentano momenti di minore coinvolgimento, dove la SINCRONIZZAZIONE cerebrale e MUSICALE tende a essere più debole.
Questo dualismo aiuta a identificare le aree critiche della terapia, permettendo al TERAPISTA di orientare meglio il proprio intervento.
[vedi approfondimento in fondo]
✪ 4. Ruolo dell'affetto e della RELAZIONE: L'interazione MUSICALE non è solo un fenomeno tecnico, ma coinvolge profondamente le dinamiche emotive e affettive.
La MUSICA, infatti, può fungere da canale privilegiato per la CONNESSIONE emotiva tra PAZIENTE e TERAPISTA, soprattutto in contesti dove la comunicazione verbale è limitata, come nel caso della demenza. L'hyperscanning aiuta a visualizzare come queste dinamiche si riflettano a livello cerebrale.
Concetti INTERESSANTI per la pratica musicoterapeutica
Per un Musicoterapeuta, l'hyperscanning offre nuovi strumenti per comprendere meglio la RELAZIONE terapeutica, mostrando come l'attività cerebrale del PAZIENTE si allinei a quella del TERAPISTA in momenti chiave.
Alcuni concetti di particolare
interesse includono:
✪ 1. SINCRONIZZAZIONE cerebrale come riflesso della RELAZIONE: La capacità di sincronizzarsi con il PAZIENTE, sia a livello MUSICALE che cerebrale, può rappresentare una misura oggettiva della qualità della RELAZIONE terapeutica.
Quando il PAZIENTE e il TERAPISTA sono "sintonizzati" l'uno sull'altro, le sessioni di terapia tendono a essere più efficaci e il PAZIENTE può sentirsi più supportato e compreso.
✪ 2. Riconoscimento dei Momenti di Interesse: Essere in grado di identificare i MOI può aiutare i musicoterapeuti a concentrarsi su momenti cruciali per il progresso terapeutico.
Questi momenti di CONNESSIONE possono essere legati a svolte importanti nel processo di riabilitazione, e l'uso dell'hyperscanning può facilitare la loro individuazione.
✪ 3. Personalizzazione della terapia: L'EEG-hyperscanning può fornire dati oggettivi che aiutano a personalizzare ulteriormente le sedute di MUSICOTERAPIA.
Ad esempio, monitorando come un PAZIENTE risponde neurologicamente a determinati stimoli MUSICALI, il TERAPISTA può adattare gli interventi per massimizzare l'efficacia della terapia.
✪ 4. Improvvisazione come strumento terapeutico: L'improvvisazione MUSICALE, specialmente con strumenti semplici come le percussioni, è accessibile a tutti i pazienti e consente di esplorare nuove forme di espressione.
Questo può essere particolarmente utile nei casi di disabilità cognitive, dove la MUSICA può diventare un mezzo privilegiato per esprimere emozioni e pensieri che altrimenti resterebbero inaccessibili.
Considerazioni utili per i pazienti e i trattamenti
L'uso dell'hyperscanning nella MUSICOTERAPIA offre vantaggi tangibili per i pazienti, soprattutto quelli affetti da demenza o disabilità cognitive:
1. Aumento della consapevolezza relazionale: I pazienti affetti da demenza spesso soffrono di isolamento sociale e di una ridotta capacità di interazione.
Attraverso la MUSICOTERAPIA, supportata dall'hyperscanning, è possibile dimostrare come la CONNESSIONE MUSICALE aiuti a mantenere attive le reti cerebrali responsabili dell'interazione sociale. La MUSICA diventa quindi un veicolo per stimolare aree del CERVELLO che potrebbero essere compromesse dalla malattia.
2. Supporto per la riabilitazione cognitiva: L'improvvisazione MUSICALE può essere utilizzata per stimolare aree cognitive e motorie in pazienti con ictus o Alzheimer, fornendo un'attività che è sia creativa che terapeutica.
La MUSICA, e la capacità di partecipare attivamente a essa, rappresenta uno stimolo per mantenere attive funzioni cognitive residue, migliorando la qualità della vita.
3. Gestione dello stress e del comportamento: L'interazione MUSICALE, monitorata attraverso l'hyperscanning, può rivelarsi particolarmente efficace nel ridurre i livelli di ansia, stress e agitazione in pazienti con disturbi psicologici o neurologici.
La SINCRONIZZAZIONE MUSICALE permette al PAZIENTE di sentirsi "compreso" e connesso, riducendo i comportamenti aggressivi o ansiosi.
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-APPROFONDIMENTO-
Momenti di Interesse (MOI - moments of interest):
✪ Aspetti MUSICALI e Relazionali
I Momenti di Interesse (MOI) sono quei momenti durante una sessione di MUSICOTERAPIA in cui si osserva una maggiore CONNESSIONE tra PAZIENTE e TERAPISTA, sia a livello MUSICALE che relazionale.
Nel contesto degli studi sull'EEG-hyperscanning, i MOI si distinguono da altri momenti perché mostrano una SINCRONIZZAZIONE più forte delle attività cerebrali e una maggiore coerenza nei comportamenti MUSICALI tra PAZIENTE e TERAPISTA.
Questi momenti non sono casuali, ma riflettono dinamiche specifiche legate all'interazione MUSICALE e alle emozioni condivise.
✪ Aspetti MUSICALI coinvolti nei MOI
✪ 1. Sincronia ritmica: Durante i MOI, PAZIENTE e TERAPISTA tendono a suonare in modo più sincronizzato rispetto ad altri momenti della sessione.
Questo si traduce in un'evoluzione simile della densità delle note e della chiarezza del ritmo. La densità delle note riflette la quantità di suoni prodotti in un certo intervallo di tempo, mentre la chiarezza del ritmo misura quanto regolari sono i suoni prodotti rispetto a un impulso percepito.
Nei MOI, entrambi gli aspetti tendono a essere allineati, suggerendo che sia il PAZIENTE che il TERAPISTA stanno "lavorando" insieme su un piano MUSICALE condiviso.
✪ 2. Imitazione MUSICALE: Un altro elemento cruciale è la capacità del PAZIENTE e del TERAPISTA di imitarsi a vicenda. Durante i MOI, il TERAPISTA spesso introduce un tema o un ritmo che il PAZIENTE riprende e sviluppa, o viceversa.
Questa forma di dialogo MUSICALE è particolarmente importante per stabilire una RELAZIONE non verbale e rafforzare la CONNESSIONE.
L'imitazione temporale è spesso visibile nei dati di hyperscanning, dove si osservano somiglianze temporali nelle attività MUSICALI tra PAZIENTE e TERAPISTA, anche con piccoli ritardi.
✪ 3. Ruoli di leader e follower: Nei MOI, si osserva una dinamica flessibile tra chi "guida" l'interazione MUSICALE e chi "segue".
Questa dinamica non è rigida, ma varia in base ai momenti della sessione. In certi momenti, il PAZIENTE può prendere l'iniziativa, creando un pattern ritmico che il TERAPISTA segue. In altri momenti, il TERAPISTA guida l'improvvisazione, e il PAZIENTE risponde.
Questo scambio di ruoli aiuta a mantenere la fluidità e l'interesse nella sessione, promuovendo una comunicazione efficace.
✪ 4. Pulsazione e SINCRONIZZAZIONE: La SINCRONIZZAZIONE delle pulsazioni tra PAZIENTE e TERAPISTA è un segnale distintivo dei MOI.
La pulsazione si riferisce alla capacità di entrambi i soggetti di seguire un ritmo comune.
Nei MOI, i partecipanti tendono a essere più allineati, non solo MUSICAlmente ma anche neurologicamente,
il che si traduce in una maggiore sincronia
nelle attività cerebrali..
✪ Aspetti relazionali coinvolti nei MOI
1. CONNESSIONE emotiva: I MOI riflettono anche un profondo livello di CONNESSIONE emotiva tra il PAZIENTE e il TERAPISTA.
Durante questi momenti, si osserva una condivisione di emozioni che può manifestarsi attraverso sguardi, sorrisi o un aumento del coinvolgimento MUSICALE.
Nei casi di pazienti con demenza, dove la comunicazione verbale può essere limitata, la MUSICA diventa un canale primario per esprimere e condividere emozioni.
2. Condivisione non verbale: Nei MOI, la comunicazione non verbale gioca un ruolo cruciale.
Gli studi dimostrano che il PAZIENTE e il TERAPISTA possono entrare in una sorta di "dialogo" MUSICALE, in cui i gesti, i suoni e le espressioni corporee diventano mezzi di scambio.
Questo tipo di interazione rafforza il legame terapeutico e permette al PAZIENTE di sentirsi ascoltato e compreso senza la necessità di usare le parole.
3. Ruolo del TERAPISTA come facilitatore: Durante i MOI, il TERAPISTA non assume semplicemente un ruolo passivo, ma facilita l'interazione creando uno spazio sicuro e stimolante per il PAZIENTE.
Ad esempio, il TERAPISTA può introdurre un ritmo stabile che aiuta il PAZIENTE a trovare una struttura nella quale sentirsi a proprio agio.
Il TERAPISTA è consapevole delle difficoltà del PAZIENTE e modula il proprio intervento per adattarsi alle capacità e alle esigenze del momento.
4. Empatia e sintonizzazione affettiva: Nei MOI si riscontra anche un forte grado di empatia. Il TERAPISTA, attraverso la MUSICA, entra in risonanza con lo stato emotivo del PAZIENTE, rispondendo in modo sensibile e appropriato alle sue reazioni.
Questa sintonizzazione affettiva non solo rafforza il rapporto terapeutico, ma può anche stimolare processi di guarigione emotiva e psicologica.
Sintesi delle implicazioni
L'analisi dei MOI suggerisce che la MUSICOTERAPIA, sostenuta dall'EEG-hyperscanning, offre un potente mezzo per promuovere la CONNESSIONE tra pazienti e terapisti.
I MOI non sono solo momenti di performance MUSICALE riuscita, ma rappresentano veri e propri nodi di interazione terapeutica, dove la MUSICA e la RELAZIONE tra PAZIENTE e TERAPISTA si fondono, generando un impatto positivo sul benessere del PAZIENTE.
✪ riferimenti ricerche:
https://www.frontiersin.org/journals/psychology/articles/10.3389/fpsyg.2023.1155732/full
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35624953/
Simone Rizzardi
Founder Musicoterapiaviva.it
✪ Musicoterapeuta, Operatore e Consulente nel Benessere del suono.
Esperto di applicazioni della musica in contesti Clinici e di Crescita personale. ✪ Musicista
e appassionato della Valorizzazione dei Talenti delle persone - Scopri chi è Simone